Dopo un decennio che ha visto un’evoluzione ed una crescita continua delle fonti rinnovabili in Italia, da qualche anno assistiamo ad un rallentamento di tutto il comparto. Parlando di prospettive future, possiamo concentrarci principalmente su due fonti principali: sole e vento.
Le installazioni fotovoltaiche stanno continuando ad incrementare grazie alla possibilità di raccogliere in uno storage l’energia prodotta con il proprio impianto solare, riutilizzandola all’occorrenza. Questa innovazione tecnologica rilancerà il settore nei prossimi anni e permetterà alla mobilità elettrica di diventare sempre più sostenibile.
Infatti, la domanda di energia elettrica associata all’aumento della mobilità elettrica potrebbe raggiungere in Italia una quota dell’8% sul totale. Una maggiore proliferazione della generazione distribuita aumenterà la penetrazione delle smart grid, con sistemi intelligenti di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, che contribuiranno a delineare sistemi flessibili. La problematica connessa alla non programmabilità di alcune fonti non rappresenterà un vincolo per l’approvvigionamento
La generazione distribuita porterà tetti fotovoltaici e piccoli generatori (eolici, a biomassa, geotermici) nelle case che accoppiati a sistemi di accumulo intelligenti porteranno a riconsiderare la logica dei consumi domestici con sistemi smart che armonizzeranno da una parte la domanda energetica degli elettrodomestici e dell’altra quella dei veicoli elettrici.
Il veicolo elettrico, dunque, può essere visto non solo come richiedente di energia, ma anche come strumento che, quando carico, può immettere energia in rete. Si tratta di una interazione bidirezionale tra veicoli e rete (Vehicle to Grid) che potrebbe rivelarsi di grande importanza anche per la sostenibilità del nostro sistema elettrico.
Il meccanismo consente ai proprietari delle auto elettriche di ricaricare la batteria nelle fasce orarie in cui le tariffe e la domanda di energia sono più basse, per poi usare l’elettricità accumulata o rivenderla durante le fasce orarie a tariffa più elevata. L’università del Delaware ha avviato una ricerca ed una sperimentazione sull’argomento, il Virtual Power Plant, ricavando dall’analisi un benefit di 1.800 dollari potenziali a veicolo. Questa ricerca è stata poi utilizzata in Danimarca da Enel e Nissan per una sperimentazione sugli scambi di energia. E nello specifico contesto danese, il vantaggio economico è stato stimato pari a 1.300 euro l’anno per veicolo connesso.
Pensate che livello di innovazione, la macchina diventerebbe un micro produttore ed uno strumento per il bilanciamento della rete elettrica!